Anno 17 N. 2 (2009): Fascicolo 2/2009
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Pseudorelativsätze vs. Relativsätze im Frühneuhochdeutschen und im Neuhochdeutschen: Syntax, Semantik und kommunikative Funktion

Pubblicato 11/10/2010

Come citare

Ravetto , M. (2010). Pseudorelativsätze vs. Relativsätze im Frühneuhochdeutschen und im Neuhochdeutschen: Syntax, Semantik und kommunikative Funktion. Analisi Linguistica E Letteraria, 17(2), 351–371. Recuperato da https://www.analisilinguisticaeletteraria.eu/index.php/ojs/article/view/352

Abstract

Il contributo propone un’analisi diacronica dei Pseudorelativsätze (pseudo-relative), ovvero frasi introdotte da un d-pronome di ripresa anaforica (der/die/das) che, pur manifestando strette analogie con le subordinate relative, differiscono da queste ultime in quanto presentano il verbo coniugato in seconda anziché in ultima posizione (cfr. Es gibt Philosophen, die kommen aus Grönland). Il corpus è costituito da testi scritti appartenenti all’alto tedesco protomoderno e moderno. L’uso delle pseudo-relative viene confrontato con quello delle subordinate relative in base a variabili sintattiche (posizione della struttura, classe di parola dell’antecedente etc.) e a funzioni semanticopragmatiche di ciascuna attestazione (funzione descrittiva, narrativa, identificativa etc.). Lo studio diacronico ha lo scopo di identificare analogie e/o divergenze nell’uso delle pseudo-relative tra i due periodi storici considerati e individuare costanti significative che favoriscono la presenza di una struttura sintattica al posto dell’altra.