Complessità della gerarchizzazione sintattica in L2: confronto fra il russo degli apprendenti italofoni e quello dei parlanti nativi
Pubblicato 06/10/2013
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Abstract
Solitamente si pensa che gli apprendenti di una seconda lingua inizialmente usino strutture sintattiche piuttosto semplici e gradualmente avvicinino la loro sintassi alla norma della lingua d’arrivo. Alcuni approcci funzionali arrivano ad affermare che tutto il proccesso acquisizionale è una graduale sintattizzazione, ossia un passaggio dalla modalità pragmatica a quella sintattica. Nel presente lavoro vogliamo verificare se e in che misura questo sia vero nel caso in cui la lingua madre degli apprendenti sia più ipotattica (e dunque più complessa) rispetto alla lingua seconda. A questo scopo è stato condotto un esperimento su un corpus bilingue appositamente creato, che comprende la descrizione scritta di sette episodi del film muto Tempi Moderni fatta da 3 diversi gruppi di partecipanti all’esperimento: testi in russo L2 di italofoni, in italiano L1 (più ipotattico) e in russo L1 (meno ipotattico). Quindi è stata analizzata la complessità delle gerarchie macro-sintattiche usate nel corpus. Il lavoro che pubblichiamo presenta i dati osservati e dimostra che il livello di complessità delle gerarchie macro-sintattiche usate dagli italiani in russo anche alle tappe iniziali dell’acquisizione supera la complessità tipica per il russo L1. Per spiegare tale fenomeno si avanza l’ipotesi che nell’apprendimento della L2 l’influsso della lingua madre sia più determinante rispetto alla competenza ancora immatura nella lingua seconda.