Anno 24 N. 2 (2016): Fascicolo 2/2016
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“I wish no living thing to suffer pain”.: Percy Bysshe Shelley e la dieta vegetariana

Pubblicato 12/10/2016

Parole chiave

  • diet,
  • nature,
  • Shelley,
  • vegetarianism,
  • veganism

Come citare

Lonati, F. . (2016). “I wish no living thing to suffer pain”.: Percy Bysshe Shelley e la dieta vegetariana. Analisi Linguistica E Letteraria, 24(2), 125–132. Recuperato da https://www.analisilinguisticaeletteraria.eu/index.php/ojs/article/view/221

Abstract

Percy Bysshe Shelley è stata forse la prima celebrità vegetariana dell’età moderna e certamente uno dei primi autori che ha affrontato, con la forza della sua erudizione e la passione della sua retorica, il tema della dieta naturale, non solo illustrandone i presunti benefici fisici, ma anche fornendo una giustificazione filosofica, e rivendicando l’importanza etica, di una scelta radicale. Shelley è diventato, non a caso, una sorta di nume tutelare e di ideologo di riferimento dei movimenti vegetariani e vegani che negli ultimi anni hanno conquistato sempre più adepti, e citazioni tratte dalle sue opere compaiono immancabilmente sui più popolari siti specializzati. L’articolo considera le radici e lo sviluppo del vegetarianesimo di Shelley attraverso l’analisi di Queen Mab e delle note all’opera poi pubblicate col titolo A Vindication of Natural Diet (1813), per riflettere sull’attualità delle teorie di un poeta/filosofo sorprendentemente in anticipo sui tempi.